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I3XTY > TUTTI 16.05.09 13:10l 230 Lines 13250 Bytes #999 (0) @ ITA
BID : 39974_I3XTY
Read: GUEST IZ6WQP
Subj: MSG N. 2 di I3ZJV
Path: IZ3LSV<IK3GET<I3LUG<I3XTY<I3XTY
Sent: 090516/1348 @:I3XTY.TV.IVEN.ITA.EU $:39974_I3XTY Sally 4.1.232
Date: sab, 16 mag 2009 13:48:01 LT
From: I3XTY (Luigi)
To: TUTTI@ITA
Subject: MSG N. 2 di I3ZJV
Inviato da: I3XTY@I3XTY.TV.IVEN.ITA.EU
Message:#1161 Type:B Date:08 apr 2003 18:44 [LT]
To: TUTTI@ITA
From: I3ZJV@IK6RUY.PS.IMAR.ITA.EU
Subject: doppler-eco
BID: 38327-I3XTY
R:030408/1844Z @:I3XTY.TV.IVEN.ITA.EU 38327-I3XTY Sally 3.2.120
R:030408/0901Z @:I3XTY.TV.IVEN.ITA.EU #:38327 38327-I3XTY
From: I3ZJV@I3XTY.TV.IVEN.ITA.EU
To : TUTTI@ITA
Doppler-eco o radar-doppler-eco
Doppler--> eco oppure radar-doppler-->eco ? Mi spiego meglio :
Qui a casa mia mi piace indugiare su detta esperienza : eccola :
Mi siedo davanti alla "TV color Wegavox" col comando. Ho pure il ricevitore
per satelliti "ESR 700", chiamato anche emme esse satellite receiver.
Sia la TV, sia il ESR 700 sono accesi. Sono accesi significa che entrambi
presentano visibili, la TV una lineetta rossa, mentre il ESR 700 un piccolo
cerchietto verde. Col comando in mano della TV, premendo il canale zero,
chiamato anche AU, si presentano visibili al posto della lineeta rossa, le
due lettere rosse AU.
A questo punto prendendo in mano il comando ESR 700 del ricevitore per
satelliti ESR 700, premendo il pulsante rosso anteriore, si presenta visi-
bile il numero di canale sul ricevitore ESR 700 in luogo del cerchietto
verde precedente. Il numero di canale e' lo stesso che avevo in precedenza
spento il giorno prima.
Ma non ho detto tutto: premendo il pulsante rosso parte un impulso a raggi
infrarossi che attiva il numero del canale, rendendo il ricevitore pronto
all'uso, cioe' posso variare i numeri di canali a piacere.
Ma se indugio un tempo superiore, allora il ricevitore ESR 700 si accende,
mostrando il canale, e immediatamente dopo si spegne il numero del canale
che avevo visto. Quindi devo ritornare da capo per accenderlo.
Questo particolare che gioca su frazioni di secondo di tasto premuto o non
premuto, porta ad un risultato diverso, cioe' o ricevitore acceso oppure
spento. Tutto questo in una distanza di circa due metri.
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Ho descritto questa tiritera per dialogare su uno spazio piu' ampio.
Voglio dire che, se in luogo di due metri fossero 10000 km quale aspetto
assumerebbe lo stesso esempio di accensione o spegnimento ?
Se poi la TV fosse anziche' ferma, in movimento, allora entrerebbe in
argomento anche il doppler, nei raggi infrarossi.
E se in luogo dei raggi infrarossi si usasse un comando radar ad impulsi ?
E se scaricassimo sul tavolo di discussione e dialogo, sia le fasce di VAn
Allen, sia i radar di qualsiasi tipo, sia i tempi di accensione e di spe-
gnimento con il motivo fisico ad esso dovuto, sia l'effetto doppler,
sia l'effetto eco-elettrico di ritorno, sia la distanza fortemente varia-
bile nel tempo ??!!
Facciamo la discussione delle fasce di Van Allen:
Van Allen James Alfred - Fisico statunitense nato a Iowa City, nel 1914.
Dal 1951 professore di fisica all'universita' dell'Iowa, nel 1958 scopr
alcune fasce radioattive che circondano la terra. Tali fasce, dette appunto
fasce o cinture di Van Allen hanno andamento toroidale, hanno per asse
l'asse di rotazione terrestre; la loro distanza dalla terra e' di 3000 km,
per la fascia interna e di 18000 km. per la fascia esterna: La intensita'
delle radiazioni rilevate mediante contatori Geiger posti sopra satelliti
artificiali e' di parecchie volte superiore a quella delle normali radiazioni
cosmiche : il livello e' di qualche decine di rontgen all'ora e costituisce
pertanto un pericolo mortale per l'organismo umano che rimanesse sottoposto
a tali radiazioni per qualche tempo. Le ipotesi piu' probabili sull'esistenza
delle cinture di Van Allen fanno risalire la formazione delle particelle co-
stituenti la cintura interna a reazioni nucleari provocate dalle radiazioni
cosmiche e quella delle particelle costituenti la cintura esterna a parti-
celle provenienti dal sole e arrestate nella zona per effetto dell'equilibrio
stabilitosi tra i campi magnetici.
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Contatore di Geiger-Muller : il piu' noto e usato tra i rivelatori di parti-
celle subatomiche; e' cos
chiamato dai nomi dei suoi primi realizzatori.
Nella sua forma piu' usuale, consiste essenzialmente in un tubo cilindrico,
sul cui asse e' teso un filo metallico, elettricamente isolato dal tubo. Il
contatore o contacorpuscoli viene riempito con un gas opportuno, la cui
scelta dipende dalle caratteristiche richieste per il contatore, solitamente
ad una pressione pari a circa un ottavo di quella atmosferica. Tubo e filo
costituiscono i due elettrodi, rispettivamente negativo e positivo, del-
l'apparecchio : tra essi viene applicata una differenza di potenziale gene-
ralmente dell'ordine di un migliaio di volt. Quando una particella carica
incide sul contatore e penetra nell'interno di esso (il che nel caso di parti-
celle poco penetranti e' reso possibile per esempio munendo il contatore di
una finestra di mica sottile) produce nel gas una scia di particelle cariche
in quanto interagisce con gli atomi del gas liberando qualcuno dei loro elet-
troni, e creando cos
coppie di cariche (ioni), ciascuna costituita da un
elettrone e da un atomo che ha perduto un elettrone, ed e' quindi carico po-
sitivamente. Lo ione positivo, sotto l'azione del campo elettrico esistente
nel contatore, migra verso il tubo mentre l'elettrone va verso il filo assai
piu' velocemente, data la sua piccola massa. In vicinanza del filo il campo
elettrico e' assai intenso e l'elettrone puo' assumere l'energia sufficiente
a creare a sua volta nuove coppie di ioni, e cos
di seguito. In tal modo si
forma una "valanga" elettronica che viene poi raccolta dal filo: poiche' a
un processo del genere prendono parte all'incirca alcune centinaia di milio-
ni di coppie di ioni, si comprende come si possa ottenere per ogni particella
che entra nel contatore, un impulso di corrente facilmente rivelabile con
una opportuna apparecchiatura e capace anche di azionare un numeratore mec-
canico.
Si giunge cos
al risultato, solo apparente stupefacente, che anche una sola
particella elementare puo' essere rivelata. Anche le radiazioni gamma, ben-
che' prive di carica, possono essere sentite da un contatore del genere,in
quanto liberano elettroni dal metallo che costituisce il cilindro esterno
del contatore: detti elettroni sono poi rivelati col meccanismo piu' sopra
esposto. La sensibilita' del contatore di Geiger-Muller e' elevatissima, e
permette di rivelare l'emissione di particelle anche da sostanze assai poco
intensamente radioattive.
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RADAR :(sigla dall'inglese:Radio detecting and rancing): Apparecchio elettro-
nico che rende possibile la scoperta e la localizzazione di oggetti a distan-
za anche in condizioni in cui per oscurita', nubi o nebbia essi sono invisi-
bili all'occhio, nonche' la misura precisa della distanza degli oggetti dal-
lo stesso scoperti e localizzati. Le lumghezza d'onda impiegate per il radar
sono comprese fra i 150 ed i 3 centimetri, corrispondenti a frequenze compre-
se fra i 200 ed i 10000 MHz. Per le onde piu' corte infatti, inferiori a tre
centimetri, le precipitazioni atmosferiche, le nubi e la nebbia si comporta-
no come ostacoli, rendendo quindi inefficiente il radar; si deve pertanto ri-
correre ad un compromesso tra definizione dell'immagine ed attenuazioni at-
mosferiche. Il trasmettitore e' costituito da un generatore d'impulsi, che
applica un impulso di alta potenza e alta tensione ad uno speciale tubo
trasmittente appositamente sviluppato per il radar, ossia il magnetron;
questo ultimo e' in sostanza un oscillatore autoeccitato capace di trasfor-
mare la potenza a corrente continua allo stesso applicata dal generatore
d'impulsi in potenza a radiofrequenza. Gli impulsi a radiofrequenza prodotti
dal magnetron passano attraverso un commutatore all'antenna dalla quale ven-
gono irradiati nella voluta direzione.
Antenna: oltre che irradiare nello spazio gli impulsi a radiofrequenza, l'an-
tenna di un apparecchio radar deve anche raccogliere gli echi riflessi dai
bersagli e trasmetterli al ricevitore. Il tipo piu' semplice di un'antenna
radar e' costituito da un paraboloide nel cui fuoco viene posta la sorgente
di radiazione.Altri tipi di antenna sono quelli a cilindro parabolico, a pa-
raboloide troncato, a buccia d'arancia e a cosecante quadrata (quest'ultima
costituita da una parte parabolica ed una parte circolare, usata principal-
mente per l'avvistamento di aerei ed il cui diagramma della potenza irradia-
ta nel piano verticale varia circa con la cosecante al quadrato dell'angolo
di elevazione).
Commutatore d'antenna: serve per collegare il trasmettitore dell'antenna e
staccare il ricevitore affinche' non vengano danneggiati i sensibili circuiti
dagli impulsi di alta potenza emessi, oppure per collegare all'antenna il ri-
cevitore e staccare contemporaneamente il magnetron per evitare qualsiasi
dispersione dei deboli echi ricevuti.
Ricevitore: gli ecosegnali captati dall'antenna vengono inviati al commuta-
tore e quindi passano ad un convertitore di frequenza che oltre ricevere i
segnali dell'antenna e' alimentato anche da un oscillatore ad onda continua.
In base al principio della supereterodina, dalla miscelazione degli echi e
dei segnali dell'oscillatore locale si ottiene un segnale di frequenza suf-
ficientemente bassa dai 30 ai 60 MHz, da poter essere amplificato, secondo
le normali tecniche, per mezzo di un amplificatore a media frequenza.-
A seconda dell'impiego radar, gli apparecchi radar si possono dividere in due
grandi categorie, ossia quelli per impieghi civili e quelli per impieghi mi-
litari.
I radar per impiego militare, comprendono i radar per la scoperta aerea, di
installazione terrestre o di bordo, i piu' potenti dei quali permettono la
localizzazione alla distanza di centinaia di km.
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Radioastronomia: per tali studi e misure non si puo' avvalere della appa-
recchiatura radar ordinaria, a causa delle difficolta' create dalla distanza.
In base alla teoria della riflessione radar infatti, risulta che la potenza
d'eco e' direttamente proporzionale alla sezione dell'ostacolo ed inversal-
mente proporzionale alla quarta potenza della distanza di questo dall'appa-
recchio radar. Di qui la necessita' di usare trasmettitori di potenza assai
piu' elevati di quella normale, antenne ad alto guadagno e calcolatori elet-
tronici per discriminare gli ecosegnali estremamente deboli dai piu' forti
segnali di interferenza. Per captare la prima eco radar dalla luna nel 1946
fu infatti necessaria una potenza di 30 kilowatt, mentre per gli echi di Ve-
nere nel 1958, potenza dei quali e' circa un ventimilionesimo di quella degli
echi riflessi dalla luna, furono necessari trecento kilowatt.
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Nota di I3ZJV : ho descritto questa tiritera di info varie col solo scopo
di seguire l'evolversi dei motivi per le quali l' AO-10 ha perduto uno dei
modi piu' cari al radioamatore : a pagina 111 del mio quaderno satelliti
leggo:
Oscar 10 ingresso 1269.850 uscita 436.150- Beacon 436.0474 in avaria !!
In data 28 gennaio 1991 leggo: All oscar satellites experience problems with
radiation indiced RAM errors. High energy radiation particles damaged one
of the sense amplifiers in the integrated housekeeping unit (IHU) on board
oscar 10. Since that damage occurred, the spacecraft essentially became
"brain dead", and no longer transmits rtty and cw telemetry or supports a
sophisticated transponder schedule:
Most satellites operating with 8-bit CPUs generally use 12-bit RAM systems
to help reduce the effect of radiation induced memory errors. Oscar 11 as
well as the microsats run a "Wash" routine as part of eir spacecraft's ope-
rating system. The wash routine checks all memory location, counting all
errors and correcting all single bit errors. A "wash pointer" reports
the current memory address checked and transmits transformation as part of
the spacecraft telemetry report.
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Brain dead=morte del cervello
Wash= lavaggio
Wash pointer= indicatore di lavaggio, pulitura.
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Tutti coloro che conoscono a menadito la materia 8-bit, 12-bit, e su come
ripristinare la memoria perduta, facciano la loro disquisizione in termini
informatici, soffermandosi sulla IHU, non solo sul dettaglio, ma anche
negli angoli remoti di essa, come fossero interessati ad una tesi di laurea,
perche' detta materia sembra avere interessato anche l'ultimo arrivato !
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Con molti 73, Carlo.
-----xx-----
73 a tutti de Luigi.
li, sab 16 maggio 2009 13:45 LT (+2.00 UTC)
I3XTY Paese, Veneto
BBS I3XTY@I3XTY.TV.IVEN.ITA.EU
e_mail
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Message sent with Sally V4.1. Windows packet software.
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