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IZ3LSV

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T77GR  > TUTTI    24.11.09 13:18l 107 Lines 6798 Bytes #999 (0) @ ITA
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Read: GUEST IZ6WQP
Subj: nucleare, si o no?
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To  : TUTTI@ITA


Chi vuole il nucleare appartiene a due categorie: o e' male informato o ci
guadagna sopra. Non esistono centrali nucleari sicure. Non esiste una sola
assicurazione al mondo che abbia accettato di di assicurare una centrale
nucleare. Non e' stato trovato un sistema sicuro per smaltire le scorie
radioattive. Il nucleare e' antieconomico, costa molto di piu' la costruzione,
la gestione e lo smantellamento della centrale dell'energia che produce. Il
nucleare e' pagato sempre dai cittadini come extra costo sulla bolletta o con
le tasse. Il nucleare si fa con l'uranio, una risorsa a tempo che finira'
entro 50 anni. L'uranio e' presente in 4/5 Stati nel mondo, l'Italia non e'
uno di questi. La Francia che vuole esportare la sua industria nucleare
(finanziata dallo Stato) in Italia ha fallito in Finlandia e ha incidenti
continui nel suo territorio. Basta? No? Allora proseguo. L'Italia ha votato
contro il nucleare, non e' possibile andare contro la volonta' popolare. Se si
vogliono fare nuove centrali e' necessario un nuovo referendum. Un
non-Parlamento composto da non-parlamentari non-eletti dai cittadini ha fatto
una non-legge sul nucleare. Il Governo ha consultato solo la Confidustria e
l'Enel. La produzione di energie rinnovabili ha superato quella del nucleare
nel mondo. Gli Stati Uniti non costruiscono più centrali nucleari e investono
nel solare e nell'eolico. Se una centrale nucleare costruita in Italia, per
esempio a Trino Vercellese, dovesse esplodere come a Chernobyl, e nessuno puo'
garantire che non possa succedere, la vita scomparirebbe nel nostro Paese per
decine di migliaia di anni.
Insieme a Greenpeace sto spiegando nelle librerie e nelle scuole
l'insensatezza del nucleare. Con Greenpeace ho prodotto il documentario:
"Terra reloaded" con le testimonianze dei massimi esperti mondiali come Lester
Brown e Jeremy Rifkin sul futuro del pianeta. Tutte le scuole che ne faranno
richiesta al blog ne riceveranno una copia gratuita.

Intervista a Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia.

Giuseppe Onufrio: "In Finlandia e in Francia stanno costruendo queste nuove
centrali che si chiamano Epr e sono di costruzione francese. Di queste
centrali abbiamo scoperto, qualche mese fa, che il progetto non e' mai stato
approvato perche' il sistema di emergenza non soddisfa i minimi requisiti
della sicurezza nucleare, cioe' quali? Il sistema d'emergenza non deve essere
collocato fisicamente nello stesso posto dove c'e' il sistema di normale
funzionamento perche', in caso di incidente, se salta l'uno rischia di saltare
anche l'altro.
La prima avvisaglia e' stata una lettera nel dicembre scorso: l'autorità di
sicurezza finlandese ha scritto al costruttore Areva, il costruttore francese,
lamentandosi che le persone che vanno alle riunioni sono incompetenti in
materia di sicurezza nucleare e dicendo loro “ vi abbiamo detto da tempo di
rifare il sistema di emergenza e non l'avete fatto'
A aprile questa lettera viene fatta trapelare e Greenpeace fa la denuncia,
nell'aprile 2009: a giugno del 2009, l'Agenzia di sicurezza inglese fa un
documento in cui, oltre a dire che la centrale, sia quella francese che il
tipo americano Ap1000 della Westinghouse non reggerebbero a un incidente
aereo, dice la stessa cosa, ossia che il sistema di emergenza non soddisfa i
minimi principi di sicurezza nucleare, cioe' l'indipendenza dei due sistemi.
Il 15 ottobre l'Agenzia di Sicurezza Nucleare Francese scrive al costruttore
francese e gli dice la stessa cosa, il 22 ottobre tre Agenzie di Sicurezza
fanno un comunicato congiunto per dire che il progetto del reattore Epr non e'
approvabile. Lo stanno gia' costruendo e i nostri politici vi infinocchiano,
perche' vi fanno capire che avremo una macchina che sara' il portento della
sicurezza, quando nei Paesi in cui questa centrale e' in costruzione, e
l'Inghilterra, che e' interessata anch'essa a vedere di sostituire le vecchie
centrali inglesi con queste nuove, dice “ il progetto non c'e', ci vorranno
almeno due o tre anni per recuperare. Nel frattempo l'Autorita' di sicurezza
Finlandese ha trovato 2.100 non conformita' in cantiere a Olkiluoto, dove e'
in costruzione uno di questi due reattori e ha scoperto, a ottobre, che le
saldature del circuito di raffreddamento della centrale, che sono una
struttura importantissima per la sicurezza, sono fuori norma e ha bloccato i
lavori all'interno della centrale. Questo per dirvi che siamo nelle mani di
persone che vi vendono delle cose che non esistono! La vera alternativa
esiste, e'possibile tagliare i consumi in Italia del 20% guadagnandoci,
l'efficienza energetica e' veramente la prima cosa che bisogna fare, le fonti
rinnovabili e l'efficienza energetica potrebbero fare il triplo dell'energia
dei quattro reattori che l'Enel vuole costruire. In questo modo arriveremmo a
raggiungere gli obiettivi europei, che significherebbero anche creare molta
occupazione. Voglio dire a chi ci ascolta, per chiudere, che il comparto delle
fonti rinnovabili in Germania occupa più persone dell'industria
automobilistica e l'industria automobilistica tedesca certamente non e' più
piccola di quella italiana."

Blog: "Perché tanta insensibilità nel nostro Paese sui temi ambientali?"

Giuseppe Onufrio: "A quanto pare no: Eurisko ha pubblicato oggi una
...(intervento fuori microfono) beh, il problema sono le elites di questo
Paese, le elites economiche e politiche, che sono fuori dalla storia: voglio
ricordare che il tema del clima globale e' un tema che ormai, nei grandi Paesi
europei, non divide più destra e sinistra, ma e' diventato un obiettivo anche
di carattere industriale. In Italia invece abbiamo un'elite che, per piccole
lobbies o per piccoli interessi, vuole perseguire la strada del ritorno al
nucleare, quando per quanto riguarda il nucleare negli altri Paesi il problema
e' che cosa fare per non chiuderlo, mentre in Italia c'e'qualcuno che magari
vende acciaio o cemento che e' interessato a partecipare a questo business. In
realta' manca una visione dell'elite del nostro Paese e purtroppo, quando
l'elite di un Paese non ha una visione di se stessa, non ha neanche una
visione di un futuro possibile. Pensiamo che la battaglia sia ancora aperta,
che ce la possiamo fare, ma dobbiamo ancora fare una grande battaglia e credo
che a Copenaghen, se Copenaghen non fallisce, penso che avremo una possibilità
per la quale anche l'Italia potrà giocare un ruolo, perché in questo Paese le
intelligenze e le capacita' non mancano. Quella che manca e' la visione di un
futuro possibile anche industriale."


 

                  73 - RENATO, T77GR @ IR4U-8 v IR4UAA

                          Message timed: 13:11 on 2009-Nov-24
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